Mascherine chirurgiche: proteggono gli altri, poco chi le indossa

Mascherine chirurgiche: proteggono gli altri, poco chi le indossa

Le mascherine chirurgiche, così chiamate perchè utilizzate appunto dai chirurghi in sala operatoria, sono un dispositivo che protegge gli altri, ma poco chi le indossa. E infatti la loro funzione, nasce, in sala operatoria, proprio dalla necessità di proteggere i pazienti da possibili infezioni trasmesse da medici e infermieri che stanno operando su ferite aperte.

Questo significa che indossare una mascherina chirurgica in una situazione in cui gli altri non indossano alcun dispositivo, vuol dire essere molto vulnerabili. Per questo, la mascherina chirurgica viene definita un dispositivo altruista. La sua efficacia raggiunge il suo obiettivo se tutti la indossano. Limitano la diffusione nell’ambiente di particelle potenzialmente infettanti del 95%, ma proteggono chi le indossa solo al 20%.

Ci sono poi le mascherine fai da te. Uno studio americano condotto dai giornalisti del New York Times ha provato a verificare l’efficacia di questi dispositivi. Qualcuno usa la “carta asciugatutto”, che al di là dei sorrisi che può provocare, è in grado di filtrare il 96 percento di droplets e il 33 percento di aerosol.

Stesso discorso per il tessuto da cucito in cotone, in grado di proteggere al pari di una mascherina. Meno bene jeans e tela, che filtrano circa il 90 per cento di particelle grandi e circa un terzo di particelle piccole. Si scende di efficacia con le mascherine ricavate da magliette in cotone con circa il 77 percento di droplets frenati e il 15 percento di aerosol.

Infine sciarpe e bandane: pur essendoci grande varietà di materiale all’interno di questa categoria, nel complesso i test hanno verificato che non forniscono una buona protezione.

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